La sfera decisionale autonoma del soggetto


copertinaL’elaborazione e la stesura di questo testo, che raccoglie la presentazione dei diversi capitoli nel corso di Sociologia della Conoscenza , tenutosi nel 2004, e si propone di agevolare la lettura del testo di riferimento:”La sfera decisionale autonoma del soggetto. Bioetica, Tecnologia, Informazione in Karl Mannheim”, Ed. CLUEB, Bologna, 2004, nascono in concomitanza al dibattito scientifico sulla rivendicazione da parte del settore scientifico della mancanza di autonomia riguardo i programmi di sperimentazione, anche nel campo della bio-genetica; ed inoltre dell’eccessiva, ma soprattutto inadeguata ingerenza da parte della rappresentatività religiosa, in particolare quella cristiana cattolica, e dei partiti politici che la rappresentano, in questioni che la scienza ritiene a torto o a ragione di stretta pertinenza, anche nell’ambito della decisionalità, della sola sfera scientifica (cap. II).

Ma poiché siamo in un corso di sociologia della conoscenza viene da chiedersi quale collegamento diretto vi sia fra questo tipo di disciplina e la trattazione di queste tematiche soprattutto in relazione ad un autore classico come K. Mannheim (cap. I). Eppure anche facendo riferimento agli esponenziali livelli di sviluppo dei mezzi tecnologici al punto che più che di Tecnologia sarebbe opportuno parlare in termini di Tecnocrazia (cap. VIII) ed anche riguardo alla sempre maggiore acquisizione di potere da parte dell’Informazione a tutti i livelli pur con i risvolti positivi che ciò comporta (diffusione della cultura anche a livello medio alto): cap. IV, Mannheim rifacendosi agli insegnamenti del suo maestro Max Scheler ( ma a questo proposito potremmo citare anche Sorokin e le sue teorie in quanto questi autori sono quasi tutti contemporanei) enunciando sì la necessità di un criterio storicistico applicabile ai vari settori culturali (religione, norme credenze, valori ed in questo possiamo dire che si differenzia dal suo maestro) auspica però insieme agli altri autori menzionati che attraverso coloro i quali sono per eccellenza depositari della cultura quelli che egli identifica con gli Intellettuali (capp. VI e VII) o i filosofi così definiti da Max Scheler, si attui una interrelazionalità fra i vari sistemi culturali depositari ognuno di una verità se pur parziale tale da scongiurare ogni forma di autoritarismo e di autarchia o di anarchica autonomia di cui il concetto di dominio è parte integrante: la famosa cultura ecumenica di Scheler.

Anche Mannheim che nella Germania del suo tempo ha esperito il dramma dell’autoritarismo dei regimi totalitari che come sostiene Guarnieri non limitano solo le libertà politiche ma l’essenza stessa dell’uomo e la sua creatività impedendo così anche lo sviluppo della società nel suo insieme, intravede, specialmente nella fase della sua vita in Inghilterra, nella libertà da lui intesa non come giustapposizione di forme di libertà private e di interessi particolari ma come risultato della formazione individuale attraverso una cultura medio-alta (cap. IV) in grado di cogliere il giusto orientamento riguardo alla libera decisione nell’ambito dei vari sistemi, una autentica possibilità di emancipazione di tutta l’umanità. In questa ottica la sfera decisionale autonoma del soggetto (cap. III) non è un concetto amorfo ma la piena realizzazione dell’uomo in quanto tale , un uomo che attraverso il proprio contributo come auspica Mannheim relativizzando il deteriore attraverso una decisione libera e nello stesso tempo proprio per questo consapevole , realizzi una democrazia matura in cui la partecipazione degli individui sia come egli auspica non devoluzione ad una oligarchia persuasiva molto spesso dell’attuazione propri interessi più che di quelli della società ( pag. 73 in fondo) , ma partecipazione attiva alle decisioni fondamentali sia riguardanti la sfera dei mondi vitali sia i rapporti con le Istituzioni.

Mai come in tempo di referendum sulla procreazione assistita e sulla fecondazione artificiale con le aberrazioni che la sperimentazione non adeguatamente regolata e svincolata da criteri valutativi e valoriali talvolta produce (cap. VII) , le teorie di Mannheim in questo concordanti anche con quelle di Habermas (cap. II, nota 2) hanno conosciuto un inaspettato risveglio e si sono prepotentemente dimostrate di straordinaria attualità.

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quarta

ISBN: 88-491-2387-6

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Immagini

Le due foto seguenti sono relative alla presentazione del testo: "La sfera decisionale autonoma del soggetto. Bioetica, tecnologia, informazione in Karl Mannheim", CLUEB, Bologna,2004, avvenuta in data 24 febbraio 2005 presso l'Aula de' Poeti - Facoltà di Scienze Politiche alla presenza di : Prof. Giuseppe Guarnieri, titolare del corso di Sociologia della conoscenza nel quale verrà inserito il testo che riporta la sua introduzione; Prof. Francesco Martani, libero docente di anestesiologia e odontostomatologia , autore della prefazione e dell'immagine di copertina del testo; Dott. Mauro Moruzzi, dirigente del CUP 2000 , docente di sociologia dell'organizzazione presso la Facoltà di Scienze Potiche di Forlì e di Urbino, autore della postfazione del testo. Sempre a seguito di questo testo è già disponibile in cartaceo anche un testo propedeutico alla lettura di quello in questione: "LETTURA PROPEDEUTICA a "La sfera decisionale autonoma del soggetto. Bioetica, tecnologia, informazione in K. Mannheim", CLUEB, Bologna, 2008.

mara Foto di gruppo
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