CONVEGNO REGIONALE “EMERGENZA EDUCAZIONE: quali sinergie tra famiglia e scuola?”

Introduzione in sintesi a cura di Adriana Marchi. Lucia Morgillo, Emiliano Pancaldi

Nell’introduzione al Convegno, il presidente del Forum regionale Ermes Rigon, rivolgendosi alle autorità, ai relatori, agli educatori, alle famiglie, agli studenti, a chi è chiamato a svolgere compiti di responsabilità e di guida della società, a chi ricopre incarichi e svolge mandati istituzionali a diversi livelli, alle Associazioni, agli operatori sociali e a tutti coloro che hanno a cuore tematiche riguardanti la famiglia e che operano per la sua promozione e la sua valorizzazione, puntualizza che, con la convocazione del ciclo di Convegni regionali su “emergenza educazione” si è inteso affrontare e recare un contributo al nodo cruciale del nostro tempo.

“In una società che muta rapidamente e in modo profondo, con una forte tendenza a divenire anonima, - afferma Rigon - diventa sempre più urgente l’esigenza di mantenere alla persona la possibilità e la capacità di essere protagonista, di pensare e di decidere, di determinare il proprio comportamento e di progettare il proprio futuro. Qui sta il senso dell’ educare. Ogni persona deve essere aiutata a scoprire se stessa, la propria capacità di capire e di ragionare, nonché di amare. E questo lo si impara innanzitutto vivendo in rapporto, in relazione con altre persone, che si fanno carico di noi, che ci danno attenzione e valore, che ci stimano, danno importanza alle nostre parole e ai nostri pensieri; persone, cioè, che si donano a noi. Qui, sta il valore insostituibile della famiglia, l’ambito in cui si nasce, ci si apre alla vita, si è accolti, ci si sente sicuri, perché si incontra l’amore, che è la condizione vitale per ogni persona.” Infatti “il rapporto educativo esige una comunione di vita, uno “stare con” chi è educato, come dice il card. Caffarra, che aggiunge: “la via dell’educazione è via della testimonianza”.

La scuola rappresenta il primo ambito di vita esterna non occasionale, il luogo della prima esperienza di incontro con gli altri, anche con l’istituzione, con la prima autorità, diversa dai genitori. Scuola e famiglia sono due ambiti non alternativi. L’uno presuppone l’altro, l’uno ha bisogno dell’altro. E insieme, famiglia e scuola, devono accompagnare i nostri figli nell’interpretare i segni, i messaggi del mondo esterno che si propongono con forza di attrazione e con immediatezza.

Occorre una grande solidarietà attiva, tra famiglia e scuola, con l’obiettivo comune di aiutare ogni ragazzo a scoprire e a far emergere la persona che è in ciascuno, con tutte le sue potenzialità positive.

“La responsabilità dell’educazione è una responsabilità che condividiamo insieme, come cittadini di una stessa città e di una nazione, come membri della famiglia umana, perché la società non è un’astrazione: alla fine siamo noi stessi, tutti insieme, con gli orientamenti, le regole e i rappresentanti che ci diamo, sebbene siano diversi i ruoli e le responsabilità di ciascuno. C’è bisogno dunque del contributo di ognuno di noi, di ogni persona, famiglia o gruppo sociale, perché la società diventi un ambiente più favorevole all’educazione”. (Benedetto XVI)

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